La falsa credenza del: “siamo una famiglia”

Non ho mai visto, non vedo e credo non vedrò mai, legami di sangue nelle Aziende. Non mi interessano gli slogan sulla fratellanza (“è come un fratello/sorella per me”), sugli approcci marinareschi (“siamo tutti sulla stessa barca”) e sul “siamo come una famiglia”. Mi interessa vedere le persone lavorare in maniera cooperativa. Mi interessa vedere persone che sfruttano la diversità tra individui. Mi interessa vedere persone operare tenendo in considerazione le urgenze date dai bilanci e conciliarle con la necessità di tempo per realizzare gli obiettivi.

Azienda/famiglia

Se paragonassi un’Agenzia ad una famiglia (a tal proposito clicca qui) perderei di vista alcuni aspetti fondamentali della gestione d’Agenzia. Tra questi voglio ricordarti che un’Agenzia, come tutte le Aziende, ha il fine di produrre reddito, benessere economico mentre la famiglia è fondata su una comunione di intenti di vita e di affetti che in un’Azienda non sono priorità (se ci sono meglio, ma non sono necessari).

Agenzia come gruppo di lavoro

Idealmente, un gruppo di lavoro è creato per dare una prestazione che vada ben oltre i contributi dei singoli individui. Il lavoro di gruppo tradizionale è un MITO. La nostra cultura ha sempre avuto difficoltà ad assorbire dai modelli collaborativi e strutturati di origine anglosassone.

Per me un gruppo di lavoro è semplicemente un insieme dinamico costituito da individui, con obiettivi comuni e individuali, che interagiscono tra di loro e si percepiscono vicendevolmente come interdipendenti.

Dalla Famiglia al gruppo di lavoro

In una Famiglia c’è, o dovrebbe esserci, forte interazione, uniformità di valori e forte coesione. In un gruppo di lavoro il livello è diverso, non si può parlare di interazione ma di interdipendenza. Quest’ultima significa passare per momenti negoziali e di conflitto.

Fasi evolutive del gruppo di lavoro

  1. Costitutiva.
    • I membri del gruppo sperimentano il terreno relazionale in cui si trovano per orientare i loro comportamenti in funzione dell’obiettivo da perseguire. I primi momenti saranno estremamente tesi, poiché ognuno valuta le capacità e le caratteristiche altrui.
  2. Conflittuale.
    • Il confronto delle idee e la presa di decisione su come e verso dove orientare il lavoro, porta fisiologicamente all’insorgere del conflitto, poiché il comportamento di alcuni membri e l’idoneità del loro atteggiamento potrebbe essere messa in discussione e loro stessi percepiti come ostacoli al lavoro di gruppo futuro.
  3. Stabilizzante.
    • I membri accettano volentieri gli scopi, gli obiettivi e le norme dettate dall’Agenzia e o dagli altri membri. I membri hanno avuto il tempo e il modo per conoscersi e sviluppare fiducia reciproca, facendo affidamento l’uno sull’altro.
  4. Realizzativa.
    • Rappresenta lo stadio in cui una gruppo si presenta ormai maturo, focalizzato sul compito e orientato alla produttività e al rendimento. Non tutti i gruppi raggiungono questa fase e molti si bloccano alla fase Conflittuale.

Aree di lavoro per un gruppo

  1. Interdipedenza positiva.
    • Nasce quando una persona percepisce di essere vincolata ad altre per il perseguimento di un proprio obiettivo.
  2. Interazione promozionale.
    • Può essere definita come lo sprone e la collaborazione per raggiungere gli obiettivi condivisi e comuni.
  3. Responsabilità individuale.
    • E’ il senso di responsabilità personale verso gli altri membri del gruppo per raggiungere gli obiettivi dello stesso. Essa implica:
      • portare a termine i propri compiti;
      • facilitare il lavoro degli altri e sostenere i loro sforzi.
  4. Competenze sociali.
    • Competenze comunicative interpersonali:
      • sommatoria di abilità legate sia ai momenti di ascolto sia a quelli in cui rispondiamo.
    • Competenze di soluzione dei problemi:
      • sommatoria di singole abilità che permettono di affrontare, gestire e risolvere un conflitto interpersonale.
    • Competenze di per una gestione costruttiva del conflitto:
      • sommatoria di singole abilità che permettono di definire il problema come aspetto professionale e non personale.
    • Competenze decisionali. 
      • sommatoria di singole abilità che permettono ad un gruppo di persone di prendere delle decisioni.

Sai chi vince alla fine? 

Alla fine vince il gruppo che tutte le mattine si alza per affrontare il lavoro in maniera cooperativa, nonostante tutti i problemi.

Grazie di essere arrivato fin qui. Se ti è piaciuto, condividilo. Se non ti è piaciuto, condividilo ugualmente in modo che anche altri possano perdere lo stesso tempo che hai perso tu

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